Spero di non essere tra i pochi, ma io MasterChef, famosissima trasmissione televisiva, proprio non lo sopporto.
A essere sincero guardo pochissimo i programmi di cucina in televisione, giusto per capire cosa sono ma nulla di più. A MasterChef ho dedicato minuti in più per pura curiosità, per conoscere questo fenomeno mediatico. Ero rimasto colpito anche dall’incongrua immagine del manifesto che pubblicizzava la trasmissione: fiamme dell’inferno e cipigli severi.
Senza girare intorno al problema, è che io non sopporto proprio il target di questi programmi dove tutto gira intorno a personaggi costruiti con didascalica tipologia (quasi maschere della commedia dell’arte) e alla regia di una competizione esasperata, fatta di vincitori e vinti. Da quello che ho visto gli ingredienti erano la durezza programmatica dei giudici (quasi ridicoli con la loro durezza integerrima), l’ansia di tutti i personaggi, le storie lagnose da cartolina, le lacrime disperate dei perdenti, l’adrenalina di cartapesta. Molto di più importanti della cucina.
Non mi piace la retorica sulla cucina come gioia e arte, ma neanche questa competizione senza piacere, questo esame continuo, questa mancanza di ironia. Mi sembra un gran calderone dove ogni argomento è buono (cucina, moda,) per creare falsi personaggi “veri” e metterli uno contro l’altro, un format dove la vita è competizione riprodotto in tutto il mondo apparentemente, diverso e sempre uguale a se stesso.
Mi piacerebbe poter dire qualcosa sulle ricette ma ho seguito troppo poco, e comunque sembrava sempre che i giudici fossero i depositari dell’unico modo di cucinare: irritante. E mai mi è venuta voglia di mangiare quello che cucinavano…