“Projara” all’italiana

È stato grazie a dei ritardi imprevisti e indesiderati durante il passaggio della frontiera tra la Romania e la Serbia, che che a fine agosto siamo capitati nel Bed&Breakfast di Jovanka, a Golubac, lungo il Danubio nel parco delle Porte di Ferro.  Zona magnifica.

Per farla breve, la magnifica colazione alla serba, con pancetta, salsa di peperoni, formaggio e caffè turco (e marmellata per Cinzia) comprende anche un buonissima torta salata, la Projara. A gesti, con qualche parola di rumeno in comune, ci facciamo comprendere e di fronte al nostro entusiasmo la signora e il marito ci scrivono la ricetta.

Torta salata è probabilmente un termine improprio, forse meglio dire che è una specie di pane a base di farina di mais e formaggio, pare comune in tutti i Balcani ma che non abbiamo mai trovato in nessun ristorante o gostiona (che principalmente servono principalmente carne). Forse nei negozi, tipo panettieri o rosticcerie, ma mi sono fatto l’idea che sia un piatto da casa.

Facile da preparare ma con ingredienti da adattare all’Italia: invece dell’olio di semi io ho usato quello di oliva extravergine e al posto del loro formaggio (tipo il brnza romeno) ho messo il quartirolo cui assomiglia molto.

In realtà il risultato non è stato così aderente all’originale, per dirla in termini semplici è venuta un po’ più “gnucca”.

Forse ci vuole più formaggio rispetto a quello interpretato dalla ricetta o forse il termine di tazza è troppo vago: per me erano 80-90 grammi) oppure semplicemente ci vuole un formaggio diverso: ho usato il quartirolo perché gli assomiglia ma è decisamente più magro. Forse mi sono fatto condizionare da una ricetta che ho pubblicato su “Ricette scorrette” (Macarone cu Brnzà), dove le ragazzine rom usavano appunto questo formaggio italiano al posto dell’originale.

Questa Projara in ogni caso è probabilmente uno di quelle “torte” di casa di cui ognuno ha la formula “giusta”, e modificarla è nell’ordine delle cose. Ne ho visto una ricetta sul web che comprende anche lo yogurt, ad esempio. Io proverò ancora con un formaggio diverso, magari un primosale o una ricotta.

Aggiungo alla ricetta anche l’indirizzo della camera, se capitate in zona ne vale la pena.

(Jaredìć Jovanka, oml. Brigada 8/1, Majdanpek 19250, Srbija)

Informazioni su Andrea Perin

Architetto museografo, cultore della cucina per passione
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Una risposta a “Projara” all’italiana

  1. ZORICA scrive:

    Puo’ andare benissimo la feta greca ma 100 gr e poi 100 ricotta

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