Ho sempre considerato la “cima di rapa” un prodotto tipicamente pugliese, anche se ormai a Milano è entrato nell’uso (consuetudinario?) un po’ di tutti, indipendentemente dalla tradizione culinaria di origine.
Ovviamente i cinesi l’hanno fatta propria e la usano con disinvoltura. Mi capita talvolta di pranzare in una “trattoria” in periferia gestita da cinesi, anonima ed economica, ma con cucina italiana (ma non sempre: una volta ho provato incuriosito gli “involtini di verdura” per scoprire che erano “involtini primavera”).
Ma tale disinvoltura non sempre corrisponde a un felice risultato.
È il caso di questo contorno “Cime di rapa” sinceramente poco appetibile: la verdura è tagliata a pezzettini, gambo e foglie, e saltata con olio (pessimo) e aglio. Nessuna delle qualità della cima è emersa, con un risultato anonimo tendente al cattivo. Esempio infelice di meticciato!