Qualche mese fa avevo scritto per DonPasta questo breve testo per il suo nuovo libro. Poi non ne ha fatto più nulla e allora lo metto qui.
Ernesto, figlio di amici, aveva tre anni ed era felicemente ignaro dell’esistenza di concetti adulti come “identità alimentare” e “tradizione”. Perciò di fronte ai “fusilli alla banana” si comportò da persona libera da pregiudizi. Li mangiò, gli piacquero, e la storia finì lì.
Non era la prima volta che preparavo questa ricetta italo-brasiliana, dietro la richiesta di amici di provare un esempio di cucina meticcia: questo piatto, veloce da cucinare, accosta in modo insolito tradizione e novità e riesce sempre a soddisfare le aspettative. Ci sono i curiosi che partono forchetta in mano e i timorosi che, perplessi ma motivati dal politically correct verso l’immigrazione e il meticciamento, si sentono obbligati almeno ad assaggiarla. Di solito piace, qualche volta no ma questo fa parte dei gusti personali che vanno sempre rispettati.
Qualche tempo dopo Ernesto, saputo di una nuova cena a casa nostra, si mostrò preoccupato con i genitori. “Fanno la pasta con la banana? Non va bene, la banana dice che non si mangia nella pastasciutta!”. Il repentino cambiamento incuriosì e portò alla scoperta di un probabile commento dei nonni, paladini della tradizione in cucina e depositari dell’identità familiare, che aveva spinto il nipote verso piatti consolidati.
Tutti ormai sappiamo che il “sapore è sapere”, che i gusti sono un patrimonio culturale che si struttura con la condivisione del gruppo di appartenenza. Il meticciato, in cucina o in altro campo, assume un valore politico solo in una situazione sociale quando l’immigrazione viene percepita come un pericolo. In realtà il meticciato è uno dei motori che da sempre ibrida le conoscenze e arricchisce la cultura, un percorso naturale e inevitabile.
In cucina (e in generale) è consigliabile scegliere liberi da pregiudizi e senza obbedire a chi dice cosa è buono e cosa è cattivo, disponibili alla varietà che l’arrivo di nuovi cittadini può portare alla nostra vita.
Questa ricetta mi è stata raccontata da Delma, un’amica brasiliana, e questa versione (pubblicata su “Ricette Scorrette” ed. Elèuthera) è stata un po’ adattata ai miei gusti.
Per quattro persone prendete 400 g di fusilli, 2 banane, mezza cipolla, 200 g di pancetta dolce, due uova, olio di oliva extravergine.
In una padella larga soffriggete la cipolla tritata insieme alla pancetta a dadini, poi mettete le banane tagliate a fettine e quando cominciano a disfarsi aggiungete le uova sbattute e salate. Versate subito la pasta scolata al dente e girate finché le uova non sono rapprese. Aggiustate di pepe e servite.