Bobotie: uno sformato di carne (in originale) sudafricano

 

La prima considerazione da fare è sulla possibile aderenza rispetto all’originale (gusto, ingredienti, sensibilità, abitudine) di una ricetta africana scritta da un italiano: oltre al fatto che ogni ricetta è una formula rigida che non comprende la vasta e multiforme possibilità di varianti, la risposta è che il piatto rimane inevitabilmente mediato da scrive. Non dico meticcio, ma almeno modificato.

Nel caso del Bobotie, uno sformato di carne sudafricano, avevo due ricette “italiane” che ho inevitabilmente modificato per pigrizia e mancanza contingente di ingredienti.

Non avendo mai assaggiato l’originale in Sud Africa, e ovviamente IMG_0625neppure la trascrizione italiana, non so se abbia senso chiamarlo ancora Bobotie, ma posso certificare il successo presso gli ospiti nelle due occasioni in cui l’ho preparata.

Nella prima ho sostituito il chutney con la lombarda “melassa” della mostarda e la buccia di limone con le bacche di coriandolo macinate (hanno un profumo fantastico, ne dovrò scrivere, ma non sono convinto che lascino molto nel cibo); nella seconda versione ho aumentato il curry e aggiunto l’uvetta, oltre che aver cotto la carne meno in padella.

Il procedimento è semplice veloce e semplice. Il piatto è forse più invernale che estivo, ma con il tempo che c’è in questi giorni ci sta benissimo.

900 g carne bovina tritata,1 fetta di pane, 4/5 albicocche secche, 1 cipolla, 3 uova, bacche di coriandolo, curry, noce moscata, peperoncino, latte, 2 cucchiai di “melassa” di mostarda, olio extravergine di oliva

Bagnate la fetta di pane nel latte, quindi strizzatela e unitela alla carne trita insieme alle spezie, alla “melassa”, alle albicocche a pezzetti (e l’uva sultanina nel caso). In una padella fate soffriggere le cipolle tritate nell’olio poi aggiungete l’impasto e fate cuocere per una decina di minuti: non deve asciugarsi ma rimanere un pochino crudo.

Stendete l’impasto in una pirofila unta compattandolo un po’, versate sopra le uova sbattute insieme a un goccio di latte e a un po’ di noce moscata, infornate a 180° per una mezz’oretta.

Informazioni su Andrea Perin

Architetto museografo, cultore della cucina per passione
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