Piccola storia non a lieto fine perché, mannaggia, il lampredotto a Firenze, a margine del Convegno, non sono riuscito a mangiarlo. Peccato, perché chiacchierando con un ragazzo che lavora nella struttura che ha ospitato il convegno, un fiorentino di origine siciliana e frequentazioni venete ma di convinto sciovinismo culinario fiorentino, ho cercato di capire dove potevo trovare la rivendita più vicina del lampredotto. Per chi non lo sapesse, il lampredotto è un piatto povero della cucina fiorentina, tutt’oggi molto diffuso in città grazie alla presenza di numerosi chioschi: una trippa lessata accompagnata solitamente dalla salsa verde, piatto quanto mai identitario specie in queste contrade convinte di avere la miglior cucina al mondo.
Ed ecco la mia sorpresa quando mi suggerisce di provarlo con il “pesto genovese”, che ormai i lampredottai hanno introdotto come salsa di accompagnamento: “meglio della salsa verde!”.
Combinazione inaspettata e felice sorpresa che un accostamento così meticcio, seppur nell’ambito della penisola, abbia preso piede in un contesto così orgoglioso delle proprie tradizioni. E non deve essere neanche male…