Brasato al barolo per palati islamici

La mia amica Cristina Sebastiani è sposata a Babacar, senegalese, e quotidianamente affronta quel momento di vero sincretismo sociale che è la cucina condivisa. Qualche giorno fa ha pubblicato sul suo blog DIAXASSO (http://cribaba.blogspot.com/) una ricetta che pubblico qui sotto.

Anche la foto arriva da lei (http://www.flickr.com/photos/nenenabou/)

Caro Andrea, da qualche tempo ero costretta a cucinare escludendo mio marito, musulmano osservante, non solo da tutto ciò che prevede il maiale, che anche io uso poco, ma anche dai piatti cucinati con il vino o con la pancetta. Un vero peccato!

Poi ho scoperto il vino senz’alcol e il tacchino arrosto, una svolta: per Pasqua faccio il Brasato al Barolo, ti mando la ricetta.

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Ecco il mio brasato al Barolo, per 6 persone

1,5 kg di cappello del prete, 1 bottiglia di barolo senz’alcol, 6 cucchiai di soffritto con cubetti di tacchino al forno, 1 cucchiaio di zucchero, 1 spicchio d’aglio, 1 mazzetto di erbe aromatiche (rosmarino, salvia, timo, alloro, prezzemolo)

La carne soffrigge nel burro per 15 minuti, poi aggiungo il soffritto preparato a parte (sedano, carota, cipolla e cubetti piccoli di tacchino al forno fatti andare adagio nel burro senza dorare), l’aglio, le erbe e il vino precedentemente fatto bollire per 5 minuti, per fare evaporare l’alcol e togliere la maggior parte dell’acidità. Lo faccio andare adagio e coperto per 4 ore. Alla fine, per fare la salsa, si passa il fondo, senza le erbe, e poi si rimette sul fuoco aggiungendo 30g di roux per 5 minuti. Salare, pepare, aggiungere prezzemolo fresco, tagliere a fette quando è tiepido, versare la salsa e servire.

Informazioni su Andrea Perin

Architetto museografo, cultore della cucina per passione
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