Questo,
come spesso accade, è un piatto nato per casualità.
“Era fresca fresca, appena fatta – dice Paula – Avevamo fame e
non avevamo niente altro da mangiare e l’abbiamo messa sulla pasta”.
La salsa che Paula e Gianluca hanno messo sulla pasta è la zakuszka, ma in Transilvania, da dove arriva lei, la spalmano sul
pane. L’orgine è armena, mi racconta Paula, ed è
arrivata probabilmente nell’Ottocento insieme a profughi che
scappavano dalle persecuzioni; in breve tempo è stata fatta
propria in tutta la Romania, e ognuno se la produce in casa.
Paula
e Gianluca sono una bella coppia e il loro matrimonio in Transilvania
rimane per me un bel ricordo.
Abbiamo
assaggiato la zakuszka qualche sera fa a casa loro: è buona,
leggermente dolce, sulla pasta completata dal formaggio (come
suggeriscono) dovrebbe funzionare benissimo. La ricetta che mi hanno
dato, come si può vedere, prevede in grandi quantità,
per essere conservata a lungo: quella che abbiamo mangiato aveva due
anni (“compiuti” ha aggiunto divertita Paula), e non si
sentivano…
Ricetta
curiosa per le abitudini italiche: non solo l’olio di girasole, ma
soprattutte le verdure grattugiate (o forse non così inconsueto, ma allora non
conosco le ricette).
1
litro di olio di girasole, 3 kg di peperoni, 3 kg di melanzane, 1 kg
di cipolle, 2 kg di carote, 1 litro di passata di pomodori oppure 3
kg di pomodori
Grigliate le melanzane intere sulla brace (o in
forno) finché diventano nere esternamente e molli nella parte
interna; a questo punto togliete la buccia. Grattugiate le altre
verdure.
Iniziate
con il soffritto di cipolle e carote, e quando l’olio viene alla
superficie aggiungete i peperoni, poi i pomodori e alla fine le
melanzane. Ci vogliono oltre 6 ore di cottura a fuoco lento: la salsa
è pronta quando appare omogenea e la superficie oleosa.
Conservate in barattoli.