Kebab sì, polenta sì

“Polenta sì, cous cous no”. È
un vecchio slogan della Lega, solo che adesso l’ossessione per il
(cibo) diverso è passato dalla semola nordafricana al piatto
di carne mediorentale.

La Regione Lombardia, su richiesta
della Lega Nord, ha introdotto una serie di normative per “la
vendita di alimentari destinati all’immediata consumazione”: lo
scopo dichiarato è colpire le rivendite di kebab, contro cui
da mesi la Lega in tutta la regione sta conducendo una campagna di
protesta e boicottaggio, ma il risultato è che verranno
colpiti anche tutti gli esercizi artigianali, con gioia degli altri
esercizi pubblici (“Finalmente anche gli artigiani dovranno
rispettare le regole dei pubblici eserci” ha detto il presidente
dell’EPAM Lino Stoppani).

Ora non si potrà più
consumare i prodotti in strada ma solo nel locale, non si potranno
più servire bibite se non prodotte in casa (basta lattine e
bottigliette), gli esercizi chiuderanno all’una e ci saranno norme
igieniche (già esistenti).

Per sconfiggere gli odiati kebab
insomma, si colpiscono anche pizzerie, gelaterie, pasticcerie,
gelateria e via dicendo. Dovremo mangiare il kebab o il bignè
di nascosto, dietro le panchine, oppure nasconderli dentro un
sacchetto di carta, come gli ubriaconi nei telefilm americani. Se
colti in fragrante bisognerà buttare via tutto velocemente,
sotto le auto parcheggiate o nelle aiuole, come tossici maldestri, e
pulirsi in fretta i baffi. Pizza e kebab uniti nella lotta.

Ma forse questa ossessione non è
solo rivolta allo straniero, ma al fatto che proprio i kebab sono
sempre meno migranti e sempre più meticci. Tanto per
cominciare il prodotto si sta allontanando da quello tradizionale per
diventare avvicinarsi ai gusti italiani: meno piccante, con ketchup e
maionese e non salsa di yogurt, a volte con carni diverse dal
montone; vendono anche pizza e spesso alcolici (che i mussulmani non
consumano). E poi ci vanno proprio tutti, dall’impiegato in giacca e
cravatta all’alternativo con percing, sino alla sci
üra
che va al mercato
.

Insomma, "Polenta sì, kebab sì": prima o poi, come missione
meticcia, dovremo farci un piatto di kebab con la polenta.

Informazioni su Andrea Perin

Architetto museografo, cultore della cucina per passione
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