Kebab italiano di produzione industriale

La destra sta pestando duro in questa campagna elettorale, soprattutto a Milano. Uno degli argomenti preferiti è la paura verso l’immigrato, lo spauracchio di una “città islamica” nel caso di vittoria della sinistra.

Pare che i milanesi siano per fortuna meno sensibili a queste sciocchezze: la destra non si rende conto che ormai, per molti versi, l’immigrazione e l’arrivo di nuove culture sono un fatto assodato, la paura ha spesso fatto spazio alla conoscenza e alla condivisione.

Non che sia tutto tranquillo, ma anche l’industria alimentare sembra averlo capito. Da qualche giorno la Fratelli Beretta ha messo in distribuzione un prodotto nuovo, il kebab di vitello e tacchino. Proprio il kebab, osteggiato dalla Lega come alimento nemico, espulso da alcuni centri abitati (Lucca ad esempio), demonizzato e invece entrato nelle abitudini culinarie abituali praticamente di tutta Europa.

“Da sempre attento alle nuove tendenze, Il Salumificio Fratelli Beretta lancia un nuovo modo di gustare il Kebab per i consumatori italiani che apprezzano questa ricetta mediorientale diventata, ormai anche in Italia, protagonista indiscussa dello street food”

Non ho nulla da dire sulla qualità, non ho neanche tanta voglia di provarlo e mi sa che che con il prodotto a cui si ispira c’entri poco (“connubio di fesa di tacchino e vitello, cotto al forno con le erbe e gli aromi inconfondibili del Kebab, il nuovo prodotto è un gustosissimo e piacevole arrosto dal sapore tipicamente orientale”), ma è decisamente curioso e sintomatico l’interesse dell’industria, interessata unicamente al profitto e meno alle sparate partitiche. Anche perché non è l’unico prodotto da cucina straniera che entra in produzione…

http://www.berettafood.com/it/novita.asp?id_canale=10&id_news=78&page=1

Informazioni su Andrea Perin

Architetto museografo, cultore della cucina per passione
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