“Meticci anche in cucina”, postfazione a “Le nostre braccia” di Andrea Staid

Il libro è uscito un mesetto fa e ormai lo trovate in libreria.

L’autore è un amico, ma non ne parlo solo per questo. È un testo veramente interessante che offre molti spunti e occasioni di riflessione, peraltro è uno dei pochissimi saggi (l’unico?) che in Italia si occupa del meticciato: sembra impossibile, questo è un tema all’ordine del giorno ma nessuno lo affronta, chiudendo gli occhi di fronte al fatto incontrovertibile che tutta la cultura, intesa come insieme di pratiche sociali, è in qualche maniera “meticcia”. Non vi è nulla di puro, tutto è frutto di incroci, incontri, scambi: con buona pace di chi sostiene la difesa strenua di identità, senza capire che sono in movimento, in continuo cambiamento.

Insieme a Pietro Massarotto, presidente del Naga, e a Paolo Pasi, giornalista TG3, ovviamente con Andrea Staid, abbiamo presentato il volume settimana scorsa in Scighera. Serata interessante, dibattito intenso, anche se è risultato difficile per tutti prospettare un progetto politico per il meticciato.

In coda al volume ho curato la postfazione, “Meticci anche in cucina”, un piccolo saggio sull’alimentazione dei migranti in Italia e le relative esperienze di contaminazioni: il testo è anche sul numero di febbraio di A rivista anarchica – credo che a marzo sarà disponibile on line.

Andrea Staid, Le nostre braccia. Meticciato e antropologia delle nuove schiavitù, Agenzia X, Milano 2012, 13 €

 

 

Informazioni su Andrea Perin

Architetto museografo, cultore della cucina per passione
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