Mangiare insetti – prima parte

Quanto sono buoni gli insetti da mangiare? Ogni tanto sui giornali e sul web rimbalza un articolo su questo tema, sempre giocato sul filo del disgusto e dell’informazione che vuole stupire.

E in effetti in Italia la gamma dei cibi edibili è abbastanza vasta, ma decisamente la nostra cultura non comprende insetti e simili (con qualche eccezione, tipo il formaggio con i vermi, ma ne parliamo un’altra volta). Le occasioni sono rarissime, e mi rimane giusto in mente che da quattro anni il Museo Civico di Scienze Naturali di Bergamo propone, in occasione di «Musei Notti Aperte», un appuntamento con l’entomofagia, credo a luglio. Ogni volta il tg regionale fa lo stesso servizio tra lo stupito e il divertito.

Non di rado gli articoli pubblicati citano invece un seminario tenuto dalla FAO a Chiang Mai in Thailandia nel 2008, dedicato al possibile contributo degli insetti alla dieta umana: “Nonostante l’idea di mangiare insetti possa apparire a qualcuno inusuale, se non addirittura disgustosa, va detto che il loro consumo da parte dell’uomo è in realtà abbastanza comune in molte parti del pianeta. In ben 36 paesi africani vengono consumati almeno 527 specie diverse, lo stesso avviene in 29 paesi asiatici ed in 23 paesi nelle Americhe”. http://www.fao.org/newsroom/it/news/2008/1000791/index.html

Nel testo si ricorda correttamente come: “In alcune zone gli insetti vengono mangiati solo occasionalmente, come ‘cibo d’emergenza’, come unica risorsa in mancanza di altro cibo disponibile. Tuttavia nella maggior parte delle regioni in cui gli insetti vengono consumati essi rappresentano una componente fissa della dieta e spesso sono considerati delle vere prelibatezze”.

In altri siti si scrive invece che “L’allevamento di insetti, che per loro natura hanno molto meno bisogno di risorse alimentari, è un’alternativa valida. Per produrre un chilo di insetti bastano 2 chili di vegetali. Per un chilo di carne, ne occorrono dieci”. Così anche i consumatori responsabili, quelli del chilometro zero e del biologico, sanno che se vogliono contribuire a ridurre l’effetto serra ci sta anche questa alternativa.

http://ilfattoalimentare.it/buon-appetito-con-gli-insetti-la-fao-li-raccomanda-agli-europei-per-ridurre-i-gas-serra-e-combattere.html

Trovo la notizia bizzarra, perché il consumo di insetti è un’attività da “raccoglitori”, faticosa e non sempre redditizia: come scrive anche Marvin Harris nel suo gustoso Buoni da mangiare (Einaudi 2006 – da leggere, anche se forse troppo “razionale” per parlare di cultura alimentare), il consumo di insetti è un ripiego alla mancanza di altre risorse, oppure un’integrazione.

E poi, va bene che “il sapore è sapere”, ma chi come noi italiani non è abituato a questo cibo, come si comporta? Con questo pezzo e altri a seguire, senza fretta, senza una struttura preordinata, vorrei parlare un po’ di cibi e insetti. Comincio dicendo che me ne ero occupato un po’ scrivendo la postfazione del volume di Pietro Veronelli, Vietato vietare: tredici ricette per vari disgusti (Elèuthera 2007), e tra le altre cose avevo trovato un sito che li vende per corrispondenza: lecca-lecca o vodka con scorpioni o bruchi, formiche tostate e ricoperte di cioccolato (http://edible.com/). Da questo sito le due foto a fianco.

Non ho mai mangiato insetti, e per questo sto poi chiedendo racconti diretti ad amiche e amici che hanno avuto questa esperienza (e per chi ne avesse li attendo). Comincio con Gianni Maggiolo, curioso e spericolato onnivoro, autore anche delle due foto:

In effetti le chapulinas [cavallette] in Messico o Guatemala le ho mangiate …niente di ché. Patatine. Croccanti e unte come le patatine. Il problema con gli insetti è lo stesso che con le rane e gli uccellini, troppe cose che si incastrano fra i denti
Più problematica la colazione che mi è stata offerta in un viaggio in Cambogia. Sceso da un autobus di primissima mattina, in piena fase di riacquisizione della normale postura dopo i sedili progettati evidentemente per i locali, mi si è palesata davanti la signora che si vede nelle foto, tronfia nell’offerta di blatte di tutte le dimensioni. Ho rivalutato l’autogrill…

Nella seconda foto la giovin donzella modaiola che acquista…

Informazioni su Andrea Perin

Architetto museografo, cultore della cucina per passione
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