“Taramosalata pop”, ovvero l’amore per la barbabietola

La passione di Enrico per la cucina è stata un po’ una scoperta per me: ci siamo conosciuti per lavoro qualche anno fa, poi persi di vista. Stuzzicante la sua ricetta (alle prossime…).

La ricetta che propongo è un rimescolamento, forse non molto rispettoso, di due ricette della cucina greca. Premetto subito che conosco poco la Grecia, ho però avuto la fortuna di essere ospite di amici italiani che vivono a Corfù e sanno mangiare bene. A seguito di quella esperienza i miei rapporti con la feta sono straordinariamente migliorati. Prima altro non sapevo fare che sbriciolarla nelle insalate, ma là ho imparato, per esempio, a infornarla cosparsa di paprica dolce. Dopo il passaggio in forno e il contributo della paprica, trovo che consistenza e sapore della feta ancora tiepida cambino del tutto e per il meglio! Da allora raramente manca tra gli antipasti alle mie cene, anche perché si tratta di una preparazione rapidissima e di estrema facilità. Però la feta al forno, pur buonissima, non si lascia spalmare facilmente, mentre io sono un appassionato di qualsiasi preparazione destinata alla fetta di pane o al crostino. E la cucina greca a tal proposito non mi ha certo deluso, solo che ogni crema che là ho provato e trovato deliziosa, per una ragione o per l’altra, mi è risultata difficile da riprodurre in casa.

Nel caso dello tzaziki (yogurt e cetrioli) il problema è che non mi riesce di mettere la giusta dose d’aglio senza che quest’ultimo prevalga sui sapori degli altri ingredienti. Invece per la taramosalata (uova di pesce e patate) l’impedimento sta nella difficoltà, anche se non insormontabile, di reperire l’ingrediente principale visto che le uova di pesce salate non sono certo tra i prodotti più comuni nei supermercati italiani. E infine, pure per una tirosalata (peperoni e feta) come si deve ci vorrebbero quei particolari peperoni, che, sempre sotto casa, non sono proprio a portata di mano. E così un pomeriggio, mentre preparavo una cena per ignari commensali è nato l’ibrido, una scanzonata commistione tra tirosalata e taramosalata che prevede l’introduzione di un ingrediente da me molto amato e sempre presente nel mio frigorifero: le barbabietole rosse. Va detto che a me piace molto il sapore agrodolce e che l’accostamento dolce-salato addirittura mi entusiasma, sono infatti un fan del rustico napoletano (pasta dolce e ripieno salato). Ma, tornando alle barbabietole, in pratica ho provato a mescolarle alla feta al posto dei peperoni. Il composto è stato apprezzato dai miei ospiti, sicché ne ho ripetuto la preparazione sperimentando qualche variazione. Alla fine sono approdato a due versioni, rispetto alle quali i miei commensali hanno variamente accordato la loro preferenza. Infine, mi è venuto in mente di chiamarla taramosalata pop, perché si tratta di una variante davvero un po’ assurda della ricetta originale, dato che è priva dell’ingrediente essenziale, ha un sapore del tutto diverso e presenta pure un acceso color granata, che sembra appunto la versione pop del rosa delicato del preparato della tradizione.


Prima versione (più aderente alla ricetta della tirosalata)

1 confezione di barbabietole rosse (in genere sono 3 o 4), 1 confezione di feta da 200 grammi, 1 cucchiaio di olio, 1 cucchiaio di aceto di mele

Mescolate in una ciotola le barbabietole tagliate a pezzi e la feta sbriciolata. Frullate aggiungendo l’olio poco alla volta, il cucchiaio di aceto e, se necessario, anche un po’ d’acqua. Quando il composto è ben fluido e amalgamato versatelo in un colino d’acciaio e collocatelo in una ciotola. Così sistemato, mettetelo in frigo per una notte perché fuoriesca lentamente il liquido in eccesso. E’ importante che il dolce delle barbabietole non predomini eccessivamente sul salato della feta, e siccome facilmente si rischia di eccedere con le barbabietole, consiglio di avere da parte un secondo panetto di feta a cui ricorrere in caso di necessità.

Seconda versione (più aderente alla taramosalata)

1 confezione di barbabietole rosse (in genere sono 3 o 4), 4 o 5 filetti di acciughe, 1 spicchio d’aglio, 2 patate bollite oppure 1 o 2 fette di pane raffermo ammollato nell’acqua, 1 cucchiaio di olio, 1 cucchiaio di aceto di mele

In un pentolino deponete i filetti di acciughe, l’olio e lo spicchio d’aglio tagliato a fettine sottili, lasciate cuocere a fuoco moderato finché le acciughe si saranno sfaldate completamente e l’aglio risulterà ben soffritto. Schiacciate le patate con una forchetta in una ciotola, aggiungete le barbabietole a pezzetti, tutto il contenuto del pentolino in cui avete disciolto le acciughe, e un pochino d’acqua se necessario. Frullate per bene. Aggiungete il cucchiaio d’aceto e frullate ancora. Anche in questo caso consiglio di preparare il composto un giorno prima, in modo che, sistemato in un colino, possa riposare per una notte in frigo.

Enrico Venturelli, enrico.venturelli@libero.it

Informazioni su Andrea Perin

Architetto museografo, cultore della cucina per passione
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2 risposte a “Taramosalata pop”, ovvero l’amore per la barbabietola

  1. Enrico Venturelli scrive:

    Cara Barbara, la taramosalata pop è un composto cremoso da spalmare su un crostino o un pezzo di pane e da proporre come stuzzichino. Dato il colore di solito incuriosisce i commensali che si apprestano a mangiarla sospettosetti, dicendoti, d’accordo, ma ne prendo solo un pochino perché magari non mi piace, ma poi se ne servono ancora perché il dolce-salato, se ben calibrato, ha un effetto intrigante sulle papille gustative. La versione ‘cruda’ presentata nella ricetta è più adatta per l’estate. Ma lo stesso impasto lo puoi sottoporre a una mezz’oretta di forno ben caldo come si fa quando si prepara la feta con la paprica dolce. Il risultato è pure gustoso e inoltre assai più confortevole se si tratta di una cena d’inverno. Sperimenta pure, tanto la preparazione è facilissima. Ieri, per esempio, ho provato la feta al forno con origano, pepe e olio, da sola sul pane non mi ha convinto molto (troppo saporita), ma forse, se usata per condire pasta o riso, può funzionare.

  2. barbara scrive:

    questa salsa per cosa la usi mi fai sapere? sono un appassionata di cucina e mi piace provare cose nuove.

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