Halal Italia – un marchio per un’integrazione di mercato

 

"La nostra cucina e
la nostra civiltà hanno profondi intrecci con la cultura islamica,
da secoli. Dal confronto e dal dialogo tra mondi diversi la nostra
nazione può ricevere una grande ricchezza. È un atto di omaggio a
tutte le donne e gli uomini di fede musulmana che lavorano nel nostro
Paese, cui dobbiamo moltissimo".

Chi l’ha detto? Giancarlo
Galan, ministro dell’Agricoltura del Governo Italiano. Lo stesso
governo, per intenderci, che con l’immigrazione ci va giù duro e
cerca di complicare la vita al massimo.

E allora? Il ministro è
impazzito? Ha cambiato idea il governo?

Ma no, si tratta di
affari, di soldi. Il 30 giugno alla Farnesina, il ministro degli
Esteri Franco Frattini, assieme al ministro della Salute, Ferruccio
Fazio, e al titolare dell’Agricoltura, Giancarlo Galan, ha firmato la
convenzione interministeriale di sostegno al progetto "Halal
Italia", per la creazione di un marchio italiano che certifichi
la conformità alle norme del corano dei prodotti made in Italy dei
settori alimentare, cosmetico e farmaceutico.

"Potranno gustare
lasagne, tortelloni e altri prodotti d’eccellenza del made in Italy
ma con marchio ‘Halal’, cioè certificati secondo i precetti islamici
– ha spiegato Galan – Saranno fortunati ad avere questi cibi e
tutti gli altri prodotti dell’agricoltura e della cucina italiana, ai
vertici mondiali per qualità ed eccellenza".

Continua Confagricoltura:
”I consumatori musulmani più giovani non vogliono limitarsi ai cibi
tradizionali, così è un fiorire di hamburger e lasagne halal; in
Francia e’ stato perfino lanciato uno spumante non alcolico chiamato
‘Notte d’oriente’ per brindare nelle occasioni di festa. I seguaci
dell’Islam, nel mondo, superano abbondantemente il miliardo e mezzo e
rappresentano un business in costante incremento che, nonostante la
crisi, ha fatturati da capogiro: lambisce i 70 miliardi di dollari”.

Hai capito la fortuna?
Maltrattati, sfruttati, spesso offesi, ma quando diventano
consumatori e acquirenti ecco gli viene riconosciuta tutta la
dignità. È un mercato enorme, in espansione, quello dei cibi halal,
dove l’Italia arriva in ritardo ma con tutta la retorica del Made in
Italy. La Coop da tempo ha fiutato l’affare, e l’Unicoop Tirreno ha
aperto un corner halal all’ipercoop Casilino (per ora, a
quanto ne so, è rimasto l’unico).

C’è chi indica queste
notizie come un gran progresso verso l’integrazione: certo, tutti
uguali sotto gli stessi mercati e gli stessi supermercati. È solo
l’economia capitalista che ha bisogno di nuovi clienti, nulla di più.


http://it.notizie.yahoo.com/19/20100701/tit-islam-confagricoltura-convenzione-ha-59fdfba.html

http://www.repubblica.it/economia/2010/06/30/news/halal_italia_prodotti_italiani_a_prova_di_corano-5285396/

http://www.governo.it/Notizie/Ministeri/dettaglio.asp?d=58632


 

 

Informazioni su Andrea Perin

Architetto museografo, cultore della cucina per passione
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