Soia del nonno

Mentre frugavo negli scaffali di un grande magazzino alla ricerca di granaglie varie, mi è caduto l’occhio su questo prodotto. Al di là della qualità del prodotto, che non conosco e peraltro non mi interessa, mi ha colpito perché si tratta di uno spezzatino di soia presentato come “cucina mediterranea”. Non si tratta purtroppo di un ardito esempio di contaminazione culturale, bensì di una piccola astuzia che suggerisce come questo prodotto sia all’interno della tradizione mediterranea: nessun dubbio che la soia (ingrediente orientale) ormai da anni sia entrata nell’uso quotidiano di molte persone che verosimilmente la cucinano “all’italiana”, ma altrettanto sicurezza si può sostenere che la soia non appartiene a questa storia.

E allora perché scriverlo, con il contorno di immagine naif di memoria contadina (falsa)?

Perché “cucina mediterranea” con sottinteso di tradizione antica è una di quelle combinazioni magiche fanno vendere di più certi prodotti, insieme ovviamente alla parola “biologico”, che non manca nel pacchetto anche se, viste le ultime dalla cronaca, quando industriale è tutto da verificare.

 

Informazioni su Andrea Perin

Architetto museografo, cultore della cucina per passione
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Una risposta a Soia del nonno

  1. Marco Bonello scrive:

    Sì, tra un po’ racconterano che i contadini mangiavano hamburger e bevevano coca-cola….. miseria umana della pubblicità 🙂

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