“Qui a Venezia tranci e kebab si
possono ancora mangiare per strada, anche se non so fino a quando…”
mi scrive il Volpe. Un suo amico mi manda questa storia. La foto è
di Irene Gomez, si riferisce a un’altra pizzeria e soprattutto al
meticciato che avanza….
Scrivo riguardo a una ricetta scoperta qui, a Venezia, su una
pizzeria che si trova in Campo Santa Fosca di Cannaregio.
Naturalmente, tale ricetta non si trova ne sul listino delle pizze
normali (tradizionali) ne di quelle “speciali”.
La scoperta è stata fatta da una mia collega dell’Istituto
Romeno quando, andando alla pizzeria che si trova proprio vicino a
noi, ha visto il pizzaiolo (che allora era un albanese …di nome
Ilir) che si era preparato (per la sua pausa pranzo) una pizza che
conteneva rucola fresca, carne spezzettata del kebab, pomodorini
freschi e mozzarella (messa in forno con la pizza). Chiedendo di cosa
si tratta, le fu risposto che si trattava di una sua fantasia. Ne
acquistò un trancio.
Da allora, quasi tutte le volte che si andava a ordinare la pizza si
richiedeva una pizza … “al kebab”. Furono sperimentate nuove
varianti: insalata al posto della rucola, aggiunta di salsa di yogurt
all’aglio (quella del kebab) e tutti gli altri contenuti che
normalmente vengono messi sul kebab … un paio di volte perfino le
patate (risultato discutibile e, dal mio punto di vista, un po’
deludente).
Oggi giorno alla pizzeria di Santa Fosca i pizzaioli sono due ragazzi
indiani (o della zona) che producono su richiesta la pizza al kebab
(dato che esiste una continuità di ordinazioni da parte mia e
dei miei colleghi) anche se, devo dire, mi dispiace tanto che Ilir
non sia più pizzaiolo qui (era bravissimo a creare e le sue
pizze erano migliori di quelle attuali), e per citarlo: “Ogni tanto
ci si deve mettere anche un po di cuore nel fare la pizza”.
Sandro