Ieri
sera quasi cento persone, 96 per l‘esattezza, si sono messe in fila
al Parco Trotter a Milano e hanno ritirato la loro piantina di
pomodoro da far crescere.
Come
mi ha raccontato Sara, la maggior parte di loro era ben consapevole
del ruolo da affidare alle piantine: non solo una verdura da
coltivare ma soprattutto un’occasione da condividere con i vicini di
casa, la costruzione di una risposta ai piccoli bisogni quotidiani
che influiscono sulla qualità della vita dei singoli e nella
comunità locale.
Pomodori
insomma come strumento di incontro e metafora di conoscenza e
convivenza. Ed è stato bello vedere le persone, molti italiani
ma anche tanti nuovi cittadini, prendere la propria piantina, farsi
fotografare e andare via orgogliosi verso il proprio terrazzo o,
meglio ancora, il proprio cortile in via Padova, la via più
multietnica della città. A questa via, descritta come
emarginata e problematica da molti, ma vissuta con consapevolezza e
orgoglio da molti suoi abitanti, consci dell’occasione di incontro
che può offrire, è dedicato questo progetto “Crescono
in via Padova”, promosso dall’Associazione Durchblick.
Ma
ovviamente la storia non finisce così. La crescita delle
piantine verrà seguita, gli incontri saranno incentivati e gli
scambi suggeriti, avendo come obbiettivo la possibilità di un
uso differente degli spazi comuni.
Fino
ad arrivare a incontrarsi e confrontarsi sul loro uso alimentare,
sull’utilizzo in cucina di uno dei prodotti più ricorrenti nei
piatti degli italiani e degli stranieri residenti nel quartiere.
La
prossima tappa intanto sarà all’Umanitaria in via Barnaba 38,
dal 16 al 19 aprile, insieme agli altri orti d’artista. Ci si vede
lì.