Credo che la pizza e il kebab, in modo
diverso, siano al momento tra i cibi di strada più diffusi in
Italia, forse anche in Europa. La pizza in realtà, da piatto
originario di Napoli, è diffuso in tutto il mondo, viene
preparata da chiunque e ovviamente non solo da italiani, tanto da
aver spesso perso ogni denominazione di origine. Negli USA sono
spesso convinti sia un’invenzione loro.
Forse per il kebab il futuro è
uguale, e magari un giorno vedremo biondi padani affettare con
maestria le carni. Chissà.
Intanto spesso sono vendute nello
stesso esercizio. Qualche volte sono proposte assieme e la prima a
parlarmene fu Gaia, che ora mi ha anche mandato il suo racconto.
Gli slanci per
cui arrivare a fare le cose, a provare le novità, a cambiare
la strade abituali possono essere infiniti e impercettibili, ma non
ho dubbi nello scrivere che quello che mi ha spinto a provare la
pizza al kebab, sono state le chiacchierate con Andrea, le ricette
con lui provate e la curiosità trasmessa. In generale nel
viaggiare ho sempre assaggiato ciò che offriva il luogo e non
mi era noto… ma qui è altra cosa, qui ci si allarga proprio
sul terreno della tradizione, quella che si è vissuti sulla
pelle, dall’infanzia.
LA PIZZA AL
KEBAB, ha proprio questo sapore.
Insomma ero a
Lacchiarella (piccolo comune nei pressi di Binasco, Milano), e vicino
dove lavoravo c’è un kebabbaro con tavolini fuori, quasi in
mezzo al parco; il ragazzo che lo gestisce è chiamato Paolo,
da queste parti da 8 anni ormai, ma prima era chiamato Farid. Gli
spiego la mia intenzione: io che mangio con moltissimo gusto e
piacere sia la pizza che il kebab, ora voglio assaggiare l’incontro
tra i due. Ci consultiamo e alla fine vince il non mettere la
cipolla, che dopo devo ancora lavorare e ho troppa paura della scarsa
capacità di digestione del mio organismo… Per il resto metti
tutto e abbondante. Farid/Paolo mi sfida pure dicendo che se mangio
da sola tutta una pizza maxi, me la regala. Ma maxi è davvero
enorme e preferisco pagare!
Quindi ceno
così e ammetto che l’insieme mi stranisce parecchio: c’è
la carne che si sposa bene con la pasta della pizza (abbastanza
sottile lo strato, che mi permette di arrotolare la fetta come mai
fatto per trattenere il tutto), l’insalata e le salse a tratti mi
fanno dimenticare che è pizza. Esperimento piacevole, forse da
rifare, forse avrò altre voglie.
Bella la prova
comunque, la chiacchiera con Farid/Paolo e gli spunti del Perin!
Gaia
Silvestri, gaia.silvestri@gmail.com