Finalmente è uscito. In questo volume curato da me insieme a Francesca Tasso (Conservatrice Responsabile delle Raccolte Artistiche del castello Sforzesco di Milano), sono riuscito a mettere insieme passione e lavoro, cucina e musei.
L’idea è semplice:
accostare a un’opera d’arte una ricetta della stessa epoca a cui si lega per l’iconografia e il contesto storico o sociale. Usare insomma la cucina per spiegare l’arte e il museo: oltre a un’introduzione (“Per una storia del gusto”), vi sono 27 opere d’arte (arazzi, quadri, ceramiche, avori, etc.) e una ricetta antica, presentata nel testo originale e nella interpretazione (fedele il più possibile) moderna, e un commento.
Una piccola rivoluzione, a suo modo, per scardinare l’impostazione spesso polverosa dei musei, per proporre una visione diversa visione a quella, spesso unica, estetico-formale che prevale nelle sale. E suggerire che per visitare i musei si possono usare anche proprie categorie, non solo quella che ci viene fornita dagli esperti. Non dubito che per i più compassati e austeri storici dell’arte addirittura potrebbe essere letta come una dissacrazione, un intervento fuori luogo. Peccato.
Invece ritengo che la cucina sia un ottimo strumento per comprendere la società (“Ricette scorrette” per quella attuale ad esempio), anche quella antica. Anzi, ha un certo fascino “assaggiare” la storia, provare a ricostruire i sapori dell’epoca, capire il significato della scelta dei cibi.
E scoprire, guarda un po’, che anche in antico la cucina era spesso meticcia. La “romania
di pollo” ad esempio era un piatto persiano (da “ruman”, melograno in lingua) che in un testo della corte Angioina di Napoli, nel XIV secolo, viene accolto e modificato con l’aggiunta del lardo. Di alcuni, come il “Nucato” e la “Polenta di miglio” avevo scritto anche su questo blog.
Non so quanto sarà facile trovare questo libro in vendita: non credo che Skira abbia una
grande distribuzione, e non credo che questo volume sarà in cima ai suoi pensieri. Di sicuro si trova nel book-shop del Castello Sforzesco, molto probabilmente anche in altri visto che, in realtà, è anche un libro che si può leggere svincolato dal percorso.
Per chi fosse interessato, infatti il Sapore dell’Arte è anche e soprattutto un percorso all’interno delle sale dei musei del Castello, con a fianco delle opere un piccolo pannello con la ricetta e la sua spiegazione.
Per finire grazie a Francesca Tasso, senza di lei questo libro non sarebbe stato possibile. E grazie a Cinzia, che mi ha aiutato e sopportato (e assaggiato tutto), a Sara che ha cucinato la “Torta di herbe” e alla mamma che ha preparato i “Biscotti al cioccolato”.
Andrea Perin, Francesca Tasso (a cura di), Il Sapore dell’Arte. Guida gastronomica ai
Musei del Castello Sforzesco di Milano, SKIRA, Milano 2010, pp. 96, tavv. a colori e bianco/nero, € 16,00
http://www.skira.net/dettaglio.php?isbn=8857207148&back=visita_guidata.php&page=8&soggetto=17